CREDITO D’IMPOSTA RICERCA E SVILUPPO
Qual è la corretta definizione di ricerca e sviluppo agevolabile? Come si calcola il credito d’imposta ricerca & sviluppo? Come ottenere il bonus R&S?
Come stabilito dalla Legge di Stabilità 2015 le attività di ricerca e sviluppo possono godere di un importante incentivo volto ad incrementare la capacità di investimento delle imprese.
La normativa dal 2015 è in costante evoluzione e sono già state apportate numerose modifiche all’impianto originale risulta quindi fondamentale rivolgersi ad uno studio professionale che abbia monitorato fin dal primo anno di applicazione la normativa di riferimento essendo quindi in grado di guidare l’imprenditore o il manager attraverso l’identificazione delle spese agevolabili.
La prima delucidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate in merito al credito d’imposta R&D è stata la circolare 5/E del 16 Marzo 2016 alla quale sono seguite numerosissimi interpelli e pubblicate le relative risoluzioni riguardanti i quesiti delle imprese.
Altro passaggio fondamentale è stata la circolare 13/E del 27/4/2017 fino ad arrivare alle novità inserite nel Decreto Dignità (D.L. 12 Luglio 2018 N° 87).
I casi specifici (relativi al settore moda o software tanto per fare due esempi) sono trattati dalle numerose risoluzioni pubblicate.
Le spese ammissibili inizialmente facevano riferimento al GBER (Gazzetta dell’Unione Europea) in tempi più recenti si è deciso di considerare le definizioni di ricerca e sviluppo tratte dal manuale di Frascati le quali pongono l’attenzione sui seguenti fattori:
- novità
- creatività
- incertezza di risultato
- sistematicità
- trasferibilità/riproducibilità
Questi criteri vanno a sostituire le vecchie definizioni di ricerca industriale, ricerca fondamentale, sviluppo sperimentale adottate fino al 2017.
Veniamo ora alle modalità per il calcolo dell’incentivo:
il primo passaggio è individuare le spese ascrivibili a ricerca e sviluppo durante il triennio 2012-2013-2014 e calcolare la media di riferimento.
il secondo passaggio è individuare i costi dell’esercizio per cui si richiede il tax credit relativi a ricerca extra muros (consulenze esterne), intra muros (costo del personale dipendente), le quote di ammortamento delle attrezzature utilizzate per il progetto e l’acquisizione delle competenze tecniche necessarie (ad esempio il know how derivante da un brevetto).
Una volta determinati i dati sopra elencati si può arrivare a determinare l’importo del tax credit
È inoltre previsto un ulteriore credito pari ad € 5.000 per la certificazione contabile (salvo il caso di società soggette all’obbligo di revisione dei conti)
Può però anche verificarsi che l’oggetto della ricerca abbia un costo di realizzazione talmente importante che sia necessariamente il prodotto finale destinato alla vendita in questo caso parliamo di impianti pilota la cui realizzazione è agevolabile per quasi la totalità del costo di realizzazione.
Il nostro studio ha collaborato con numerose realtà fin dal 2015 (primo anno di applicazione) e può vantare una competenza non comune in materia, ci rendiamo chiaramente disponibili per incontri informativi e per approfondire gli argomenti trattati
TOMMASO VIGNOLA
Responsabile Servizio.